Colui che riconosce delle capacità negli altri le troverà anche in sé stesso, o andranno a svilupparsi in modo naturale anche in sé stesso. Sono solo i difetti, gli anartha, quelli che ci separano, e sono come nuvole che ci separano dal sole.
L’anima è come il poderoso sole, però le nuvole dei difetti coprono la luce della coscienza; per questo motivo dobbiamo centrarci nel combattere gli anartha; apprezzare gli altri è un buon modo di vincere gli anartha, e apprezzare gli altri significa anche preoccuparsi per il loro benessere, che consiste nel creare facilitazioni per la predica. In questo modo tutto sarà connesso, tutto sarà in relazione, la preoccupazione per il bene allontanerà l’azione del male.
Per questo Krishna dice nella el Bhagavad Gita che se uno si preoccupa di essere buono, il male non potrà vincerlo.
Il nostro grande dovere, adesso, è pulire e pulire. Pulendo apparirà la purezza, perché la purezza è intrinseca nell’anima. Non è necessario cercare la purezza fuori. La purezza è interiore; bisogna solo pulire l’interiore, anartha nivrtti. Per favore, preoccupati del tuo mondo interiore. Alcune persone cercano di incorporare purezza attraverso l’intelletto; posseggono concetti puri, ma non i loro sentimenti. Il sentimento puro sorge solo attraverso il servizio puro e servizio puro è servire il guru. Questo servizio è bhakti; solo il guru permette la bhakti. Altrimenti sarà solamente jñana.
Narottam Das Thakur dice che la devozione si trova solo ai piedi di Gurudeva, kevala bhakti-sadma; l’unica dimora della devozione sono i piedi del guru. Servizio al Guru è umiltà, la porta per tutte le virtù. Vediamo così che la Coscienza di Krishna è qualcosa di molto pratico. Sri Krishna ci dà immediatamente accesso al tesoro delle virtù più elevate, anche se ancora non lo abbiamo raggiunto.